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tenute zagari azienda 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
L’azienda agricola Zagari nasce nel 2010 dalla passione del suo titolare Fabio Zagari per la terra e i suoi prodotti. La Calabria e la Sicilia, estreme regioni del Sud d’Italia, baciate dal sole del Mediterraneo, fanno da splendido anfiteatro alle colture, inserite nei contesti rigogliosi di queste terre che godono di un meraviglioso clima temperato, ideale per la maturazione dei frutti che racchiudono i sapori della natura al suo stato più puro.
 
Fabio Zagari
 
Piante secolari di ulivo delle cultivar (1) caratteristiche della zona (Nocellara del Belice, Biancolilla, Giarraffa e Cerasuola), seguite con cura certosina negli uliveti di famiglia situati in Sicilia nello splendido paesaggio dei Monti Sicani e del corso della valle del fiume Sosio nei pressi di Palazzo Adriano, nell’entroterra di Palermo, coltivate esclusivamente con metodi biologici e naturali, danno i loro preziosi frutti, raccolti esclusivamente a mano e avviati al processo di molitura a freddo nell’arco di sole 24 ore per non disperdere l’aroma intenso.
Aroma che si ritrova nell’eccellente olio extra vergine di oliva, dal sapore fruttato e leggermente piccante, molto caratteristico, che l’azienda Zagari estrae come nettare da distillare con sapienza.
Le coltivazioni non si fermano ai maestosi uliveti ma, sempre con metodo biologico, in località Cannitello in Calabria, affacciata sulla splendida cornice dello Stretto di Messina, si estendono a piante da orto e alberi da frutto, quali cedro, nespolo, mango, noce macadamia, gelso bianco e nero, fico, avocado, loto, black sapote, melograno, annone, tutto irrigato con tecnica di subirrigazione con acqua di pozzo come per l’antica noria (2).
L’azienda produce anche vino da vigneti autoctoni, anch’essi adagiati sulle colline di Reggio Calabria lì dove l’Italia continentale finisce, coltivati secondo le antiche tradizioni e con le più moderne tecniche biologiche: per la lavorazione viene ancora usato il vecchio palmento (3) di famiglia, che sembra scandire i racconti dei contadini impegnati nella spremitura e pigiatura delle uve.